Il Decreto Genova passa alla Camera con 284 voti a favore e 67 contrari. Ostruzionismo del Pd, non passano gli emendamenti dell’articolo 25 su Ischia.
ROMA – Il Decreto Genova è stato approvato dalla Camera. Dopo ore di trattative e discussioni e diverse manifestazioni di dissenso da parte dei deputati del Pd, il testo del decreto legge è stato approvato e sarà mandato al Senato.
Il decreto Genova passa alla Camera: 284 voti a favore e 67 contrari
Il Decreto Genova è passato con 284 voti a favore, raccolti tra Lega, Movimento Cinque Stelle e Fratelli d’Italia, e 67 contrari, ossia quelli dei deputati del Partito democratico e di Leu. Ha deciso invece di astenersi Forza Italia.
Favorevoli 284, contrari 67, astenuti 41. La Camera approva la conversione in legge del decreto per il @ComunediGenova, la sicurezza della rete delle infrastrutture, gli eventi sismici del 2016/17 e altre emergenze. Il #DecretoGenova passa al @SenatoStampa #OpenCamera pic.twitter.com/K5FBIdFIVy
— Camera dei deputati (@Montecitorio) 1 novembre 2018
Tensione in aula per il condono per i Comuni di Ischia: bocciati gli emendamenti dell’articolo 25
Attimi di tensione in aula durante il voto sul condono per Ischia con i deputati del Pd e quelli di Forza Italia che, dopo un accesso scambio di battute, hanno sforato la rissa. Provvidenziale l’intervento di Fico e degli uomini della sicurezza che hanno evitato incidenti e scene da Far West. Alla fine dell’acceso dibattito gli emendamenti sul condono per Ischia sono stati respinti.
Dalla vigilia del voto era evidente che il Partito democratico avrebbe dato battaglia proprio sulla parte del dl legata a Ischia. Da qui la decisione dei democratici di fare ostruzione attiva rallentando i tempi per la votazione che si è conclusa solo in tarda serata dopo momenti di alta tensione. La Camera ha alla fine bocciato gli emendamenti dell’articolo 25, in cui si proponeva il condono per i Comuni di Ischia colpiti dal terremoto nel 2017. Anche Matteo Salvini aveva fatto sapere di non essere convinto dalla proposta pentastellata.
Decreto Genova, l’emergenza del Ponte Morandi
Il decreto Genova tratta ovviamente della situazione legata all’emergenza del capoluogo ligure dopo il crollo del Ponte Morandi. Il Commissario straordinario rimarrà in carica per dodici mesi che potranno essere rinnovati fino a trentasei (ossia tre anni) e dovrà rispettare le norme antimafia per evitare il rischio di infiltrazione mafiosa nei processi di smaltimento dei rifiuti e di costruzione. La ricostruzione del ponte avverrà a spese di Autostrade Spa.